A Natale non sono tutti buoni

Chi sono i.. cattivi di Natale?

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I Cattivi che popolano il Natale tradizionale

“A Natale dobbiamo essere tutti più buoni”, “Fai il bravo/a, che si avvicina Natale”, “He knows when you’ve been bad or good…Santa Claus is coming to town”.
Siamo tutti abituati ad associare al Natale la bontà e la mitezza, ma a ben guardare le cose non stanno proprio così. Accanto a tanti personaggi positivi il Natale presenta anche figure inquietanti e negative, malefiche e demoniache.
Esagero?
Vediamolo insieme

Il Natale delle origini: Re Erode

Già dalle origini, all’innocenza del Bambinello viene opposta la malvagità del re Erode. Le cose non sono esattamente contemporanee, fatto sta che circa due anni dopo la nascita di Gesù e a seguito della visita dei Magi il re scatena tutta la sua crudeltà in modo incontrollato.
Lascio ad altri le spiegazioni storiche, teologiche e specifiche, e utilizzo il fatto come pretesto per un discorso più ampio. Perché i cattivi a Natale sono davvero tanti

La tradizione dolomitica: i Krampus 

Krampus e San Nicola
Sempre più spesso ai mercatini di Natale o durante le Feste, si vedono o si sente parlare dei Krampus. Si tratta di maschere terrificanti, in forma demoniaca, che si aggirano in gruppo: volto caprino e cornuto, pelo ispido, campanacci attaccati al collo.
Si tratta di una tradizione molto antica, che si è cristallizzata nel mito con la rievocazione di un miracolo di San Nicola. Il santo infatti avrebbe sconfitto un diavolo proprio nascosto tra un gruppo di giovani un po’ troppo esagitati.
In molte tradizioni, invece, i Krampus “accompagnano” San Nicola per impedire la distribuzione dei regali e minacciano i bambini cattivi pronti a “portarli via”

L'Alsazia e Hans Trapp

In Alsazia un altro figuro accompagna San Nicola. Si tratta di Hans Trapp, ricollegato ad una figura simile presente nel resto della Francia: Père Fouettard.
Hans/Père, accompagna il portatore di doni (San Nicola) minacciando i bambini cattivi di frustate o lanciando loro delle arance.
Nella tradizione Alsaziana, un elemento aggiuntivo caratterizza il personaggio: il nome. Hans Trapp sarebbe infatti Hans von Trotha, un brigante del XV secolo, le cui malefatte, note in tutta Alsazia, diventarono così leggendarie da trasformarlo in uno spauracchio per i bambini!

Dickens e la nuova visione del cattivo che si converte

Ebenezer Scrooge

Sembra incredibile, al giorno d’oggi che una festa così amata e spesso dedicata “ai bambini”, sia così ricca di personaggi oscuri e malefici.
Al riguardo ci sarebbe da fare una lunga dissertazione su come sia cambiata la pedagogia nel corso del tempo, e come “spaventa i bambini, così non si fanno male” fosse spesso ritenuta la forma migliore di educazione.
Rimane il fatto che fino a tutto il secondo dopoguerra, e probabilmente fino agli anni ’70 anche in molte zone rurali italiane esistessero figure malvage pronte a punire i bambini indisciplinati, soprattutto nel momento in cui quelli più buoni venivano premiati.
La prima forma di “Natale poetico” però, risale al 1800. Un bel film del 2017 riassume il concetto in un titolo: “Dickens – L’uomo che inventò il Natale”. È con il Canto di Natale dell’autore inglese, che questa festa si spoglia di tradizione popolare e religiosa in senso stretto, per trasformarsi in una festa borghese, magica e buona.
Come ogni buon elemento di passaggio, anche nel Canto di Natale non più mancare la contrapposizione tra bene e male, luce e tenebra che sottintende a tutti i personaggi visti fin qui.
In questo caso il personaggio negativo è lo stesso protagonista: . Il vecchio avaro e dal cuore serrato che considera il Natale “una sciocchezza”, passa dal “voler bollire tutti quelli che augurano Buon Natale insieme al loro Pudding” nell’uomo che “a detta di tutti festeggiava in Natale meglio di chiunque altro”.
È Scrooge, dunque, secondo noi, il primo “cattivo convertito dal Natale” che ha portato alla scomparsa, almeno in parte, della dicotomia buono/cattivo, luce/ombra sole/inverno che per secoli aveva caratterizzato a livello popolare i personaggi di questa festa.

Il Grinch: contro in Natale consumista, alla riscoperta dello spirito

Il Grinch
Molto amato nel mondo anglosassone ed arrivato da noi dopo numerosi rimaneggiamenti: è il Grinch.
In questo caso l’antieroe che odia il Natale già nel racconto del 1957, non è un personaggio cattivo in senso stretto nè tanto meno demoniaco. È piuttosto un anticonformista la cui figura serve come pretesto per liberare la festa del suo aspetto consumistico per riscoprirne il valore originario: se non religioso, quantomeno spirituale.
Di cattivo in cattivo, dai mostri neri coperti di pelliccia ad un essere verde e peloso, le festività Natalizie tornano a riproporsi come momento di scoperta dei valori più profondi dell’essere umano. E, a scanso di equivoci, meglio essere buoni e cantare “non piangere/ Santa Claus sta arrivando in città!”

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