Mercatini di Natale di Cavalese
Vieni nel Giardino della Magnifica Comunità di Fiemme
Il Mercatino che ti porterà in un'atmosfera magica, con i profumi, i colori e le luci di Natale
In Val di Fiemme il Mercatino di Natale è… magnifico! È infatti allestito all’interno dei giardini del Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme in una Piazza incantata, illuminata dalle candele e animata da spettacoli e laboratori d’arte.
Nei weekend tematici riscopri le antiche tradizioni come la lavorazione di lana, legno, erbe e miele, ma anche le danze popolari, i Krampus e i costumi d’epoca.
Dalle piste alle bancarelle: per la tua vacanza sulla neve puoi abbinare lo sci in quota con i mercatini in paese che ti porteranno in un’atmosfera magica, con i profumi, i colori e le luci di Natale.
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Mercatino di Natale a Cavalese
Dal 2 dicembre 2023 al 6 gennaio 2024 Date da confermare
Un’altra tradizione nelle Valli Orientali è la sfilata dei Krampus nel giorno di San Nicola: i “diavoli” del Santo spaventeranno e divertiranno molti visitatori anche quest’anno.
2-4 dicembre 2023 dalle ore 10.00 alle ore 19.00
7-10 dicembre 2023 dalle ore 10.00 alle ore 19.00
16-17 dicembre 2023 dalle ore 10.00 alle ore 19.00
21 al 24 dicembre 2023 dalle ore 10.00 alle ore 19.00
26 dicembre 2024 – 6 gennaio 2024 dalle ore 10.00 alle ore 19.00
il 1° gennaio 2024 apertura pomeridiana
- Data di apertura3 dicembre 2023
- Data di chiusura1 gennaio 2024
- Orari di aperturaDalle 10:00 alle 19:00
- DoveGiardino della Magnifica Comunità Piazza Italia
Tanti eventi accompagnano il mercatino di Natale:
- Illuminazione delle candele
- Vari spettacoli
- Laboratori d’arte
- I weekend tematici sulle lavorazioni di lana, legno, erbe e miele
- Le danze popolari
- I krampus
- I costumi d’epoca
- Ciaspole o passeggiate “Nel bianco paradiso della neve” tutti i mercoledì e giovedì
- Visite e degustazioni di prodotti tipici (mercoledì Speck e Birra di Fiemme, venerdì Caseificio di Cavalese)
Krampus, figure diaboliche protagoniste della storia alpina natalizia del 5 dicembre, giorno di San Nicolò o San Nichlaus.
Questa tradizione affonda le sue radici nell’ex Impero Austro-ungarico ed è tuttora molto sentita in molte zone delle Alpi. Ma da dove provengono esattamente i Krampus e quali sono le loro origini?
La storia racconta di un paesino alpino colpito dalla carestia molti anni fa. Le famiglie di contadini non avevano cibo da poter dare ai propri figli e fu proprio per questo che i bambini del paese decisero di depredare le cantine di un villaggio vicino. Per non farsi riconoscere, i piccoli scelsero di travestirsi da diavoli, utilizzando le corna e le pelli delle capre macellate tempo prima. In questo modo, speravano di incutere timore negli abitanti del villaggio e di poter portare a casa il tanto agognato bottino.
Durante l’attacco, i bambini non si tolsero mai le maschere e non rivelarono la loro vera identità. Ma quando tornarono a casa, uno di loro non riusciva più a togliersi la maschera: sembrava proprio che fosse diventato Belzebù in persona! Gli altri bambini, impauriti, corsero subito al villaggio per raccontare la terribile notizia.
Gli adulti del paese, dopo aver ascoltato la storia dei bambini, fecero arrivare il vescovo Nicolò per esorcizzare il diavolo dalla presenza del maligno. In mezzo ai bambini, ancora mascherati da diavoli, San Nicolò riconobbe il vero diavolo: aveva dei veri zoccoli di capra al posto dei piedi. Una volta scacciato il demone, i bambini, ancora vestiti da diavoli, si misero a ballare e a festeggiare per le strade del villaggio liberato.
Da allora, la figura del Krampus è diventata un simbolo di malaugurio e di panico tra la folla, composta da grandi e piccini. I Krampus, armati di fruste, scope e torce infuocate, seminano il terrore tra la gente durante la notte del 5 dicembre, giorno di San Nicolò.
Inoltre, è considerato un tabù e di malaugurio togliere la maschera a un Krampus: non si sa mai chi si cela dietro le sembianze da caprone. Potrebbe essere il diavolo stesso! Insomma, una tradizione molto particolare e affascinante, che ha le sue origini in una storia di paura e di coraggio dei bambini di un piccolo paese alpino.
In auto
- Provenendo da Nord, dall’autostrada A22 Brennero/Modena prendi l’uscita di Egna/Ora e segui la Statale delle Dolomiti (S.S.48) per Cavalese.
- Proveniendo da Sud, dall’autostrada A22 Modena/Brennero esci a Trento nord, immettiti nella S.S.12 e all’altezza di Lavis segui per la Valle di Cembra e continua in direzione Cavalese.
- Dall’autostrada Venezia/Ponte delle Alpi (A27) prendi l’uscita di Belluno e seguire le indicazioni per Agordo (S.S.203). Segui poi per Falcade e attraversa il Passo S. Pellegrino (S.S.346) fino a Moena, da dove è possibile prendere la S.S.48 che collega la valle.
- Dalla Strada Statale 47 in direzione nord, poco dopo Cismon del Grappa, immettiti nella S.S.50. Segui le indicazione per S. Martino di Castrozza, attraversa il Passo Rolle e continua fino a raggiungere Predazzo e la S.S.48 delle Dolomiti.
In treno
le stazioni più vicine sono quelle di Ora Auer (26 km), Bolzano (38 km) e Trento (62 km).
In aereo
gli aeroporti più vicini, sono: Verona (161 Km), Venezia (220 Km), Bergamo (250 Km) e Milano (330 Km).
In bus
prendi il bus da Bolzano e Trento per Cavalese
Dove parcheggiare
Nel piazzale dell’autostazione si trova un ampio parcheggio gratuito.
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